venerdì 8 gennaio 2010

Le ceneri


"In autunno la terra inspira, richiamando in se gli esseri elementari che in estate erano usciti con l’espirazione, quindi in autunno-inverno la terra è chiusa in sé, in inverno la terra è del tutto se stessa. Nei sali sotto la superficie ferve un’attività spirituale molto forte, ferve la vita, in inverno, nella terra il processo iniziato a fine estate di massima sulfurizzazione, cede il passo al processo che segue ogni tipo di combustione cioè la formazione di cenere. Così se in primavera estate abbiamo in natura il triplo processo di sal-mercur-sulfur in autunno inverno avremo il processo di sal-mercur-cineris dove la cenere è il proseguo naturale della combustione estivo autunnale o sulfurizzazione. La cenere come la intendiamo normalmente in natura non esiste, a parte qualche incendio, auto regolatore dei boschi, il processo di incenerimento da “fuoco morto” ossia il fuoco della stufa a legna, in natura non è previsto, esiste invece una sottile combustione vegetale da “fuoco vivo” ossia il sulfur, che io chiamo “processo delle ceneri” il quale da principio porta alla maturazione del frutto, alla formazione del seme, poi prosegue in autunno nell’incenerire foglie, rami secchi, sostanze vegetali varie, in genere tutto il processo del rinsecchirsi e del cadere, porta nella terra oltre a carbonio, fibre, sali et. Il più sottile processo delle ceneri, Rudolf Steiner spiega che “dal seme cade ciò che ha natura di seme”, sono le ceneri, le quali permettono la stagione successiva al seme “forza solare “ e all’humus “forza lunare” di legarsi nella sfera terrestre e dare nuova forma e vita alla nuova pianta. Il seme in sé è espressione di vita latente ma forzatamente per legge di natura, contempla in sé per polarità anche l’espressione di morte, la cenere del seme ha in se forze di vita e di morte, questo è il primo aspetto polare delle ceneri. Quando eseguiamo l’operazione di calcinazione vediamo che parte di ciò che brucia sale nell’aria, ed è la parte più legata al processo sulfureo o di fuoco, essenzialmente acida, mentre la parte che cade come cenere è la parte più basica e terrestre. Vediamo qui una seconda polarità nel dividere, da parte del fuoco, ciò che era organico in una parte legata al calore e una legata alla terra. Un doppio aspetto delle ceneri si vede nel suo rapporto con l’acqua, se metto della cenere nell’acqua, la parte salina si scioglie, ed è quella più legata al polo lunare, la parte minerale non si scioglie ed è quella legata al polo terrestre e sulfur. Nell’essere umano troviamo nei polmoni un processo polare al formarsi delle ceneri in natura. Quando noi espiriamo, emettiamo Co2 quindi vi è una combustione, da qualche parte dovrebbe esserci della cenere ma nei nostri polmoni è continuamente in atto una sorta di lotta per far sì che ciò non avvenga mai, sarebbe la morte, quindi l’incenerimento è in rapporto anche ai nostri polmoni, alla respirazione, però la respirazione umana come processo si contrappone a quello che in natura è l’incenerimento. Quando inspiriamo il sangue si alcalina diventando più basico quindi anche nel sistema circolatorio vi è qualcosa di simile alla cenere che cade quando calciniamo, espirando, il nostro sangue si acidifica e qui vediamo qualcosa in relazione alla parte di ceneri che sale nell’aria seguendo il calore. Si può così vedere anche nell’uomo il processo delle ceneri, in medicina antroposofica ceneri particolari sono usate per curare varie malattie, esse attraverso il sistema circolatorio agiscono sulla respirazione (espirazione) inserendosi nel rapporto tra eterico e astrale, armonizzandolo. Un altro dei compiti che ha la cenere “viva” in natura è quello di limitare, ad esempio la continua crescita dei rami di una pianta per far sì che vada a frutto, altrimenti produrrebbe solo rami, solo foglie, limitando la forza della luna e costringendo le forze lunari allo sviluppare vita terrestre, cioè un frutto ad esempio. Nell’essere umano la cenere ”morta” limita un corpo astrale troppo intessuto nell’eterico risolvendo ad esempio un’insonnia, l’uso in biodinamica è l’esempio più lampante, infatti limitiamo erbe, insetti, animali. In natura, il processo d’incenerimento può essere visto come un’astralizzazione, quindi possiamo vedere un fuoco carico di forze cosmiche che nella giusta congiunzione astrale può caricarsi di forze contrarie alla vita, la cenere così ottenuta sarà carica di anti-vita specifica per la specie che abbiamo calcinato. Rudolf Steiner dice che “ogni essere vivente porta in sé anche il germe della propria distruzione”, non bisogna fare altro che estrapolare questo germe dal seme, lo si fa con il fuoco, creando un processo a quello acqueo-mercuriale che ha permesso al seme di germogliare, un’acqua carica di vita cosmica fa germogliare, un fuoco carico del contrario ostacola e impedisce la riproduzione delle piante. Scrissi questo pezzo nel 1992 quando iniziai i lavori sperimentali sulle ceneri, dopo diversi anni di prove e sperimentazioni Il caro amico Paolo Pistis mi propose di portare a disposizione degli agricoltori biodinamici il metodo che avevo messo a punto, risposi che non ero pronto per farlo, mi mancavano delle parti, sorprendentemente ci accorgemmo che le nostre conoscenze si completavano a vicenda in maniera naturale, iniziammo così una serie di corsi che ancora oggi vengono replicati, in questi anni sono state raggiunte molte persone, la maggioranza di loro agricoltori, ma nonostante più di 10 anni di divulgazione tra corsi (anche in master universitari), giornate aperte in aziende et. La pratica di controllo delle ceneri non è ancora applicata in Italia da tante aziende biodinamiche, dove in Svizzera o Germania è normale per l’agricoltore biodinamico regolare la sua azienda con le ceneri e intervenire con Piretro o simili solo in casi molto rari. Occorre notare che nel corso di Koberwitz, base di partenza dell’agricoltura biodinamica, non sono menzionati altri metodi di controllo diretti d’erbe, insetti o animali se non appunto le ceneri e che la metodica è inserita nella legge 2092/91 da pochi giorni rinnovata che regola l’agricoltura biologica/biodinamica a livello Europeo. Le prove condotte su terreni sani quindi biodinamici effettivamente, hanno dato risultati buoni, con casi isolati in cui i risultati sono stati molto più che buoni, d’altro canto vi sono stati anche casi in cui i risultati sono stati appena percepibili o nulli, legati a una non corretta interpretazione, esecuzione della metodica o allo stato animico dell’esecutore."

Michele Baio

(responsabile per la Lombardia dell'Associazione Agricoltura Biodinamica)



Bibliografia:

Le quattro immaginazioni cosmiche di Rudolf Steiner

La natura della sostanza di R. Hauschka

Processo di calore e farmaco di S. Pederiva

Le preziose conoscenze sul tema di G. Leonelli


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