venerdì 8 gennaio 2010

Il calendario delle semine


"Già nell’anno 2000, in un breve articolo pubblicato sullo stesso calendario delle semine di Maria Thun, ebbi modo di rimarcarne l’importanza per noi agricoltori biodinamici seri, Il calendario, frutto di 40 anni di sperimentazioni e osservazioni è uno strumento indispensabile, basti pensare a quanto tempo sarebbe necessario per determinare i giusti momenti di semina, trapianti, potature, lavorazioni e trattamenti , sempre a patto di saper fare i relativi calcoli astronomici, importantissimo anche per i trasformatori, pane, latticini, miele, vino, le lavorazioni di questi elementi naturali, danno i massimi risultati seguendo i giusti momenti indicati nel calendario. In Italia, cominciò ad essere diffuso sotto forma di ciclostilato nel 1975 e nel 1981 l’Editrice Antroposofica iniziò la pubblicazione regolare, oggi, sul territorio nazionale,ne sono distribuite circa 6000 copie ogni anno a dimostrazione dell’utilità di questo testo. All’estero, in Germania e nord Europa in genere il calendario è distribuito in decine di migliaia di copie, e utilizzato non solo da agricoltori e trasformatori ma anche ad esempio dalla polizia stradale, che ha preso come dato di fatto che nei giorni indicati sul calendario come “GC”, giorni critici, succedono molti più incidenti stradali, sapendolo prima si preparano a quei giorni. Bisogna dire anche che da alcuni anni a questa parte il lavoro della sig.ra Thun ha avuto anche un altro tipo di riconoscimento ma meno gradevole, mi riferisco al numero sempre crescente d’autori che fanno pubblicare calendari, basati chiaramente sul calendario delle semine ma, spacciati per farina del proprio sacco, alcuni onesti, scrivono come postilla che i dati sono tratti dal calendario. Nessun agricoltore che abbia usato il calendario sul serio, può negare l’enorme differenza tra applicarlo e farne a meno, lo stesso discorso per chi trasforma i prodotti agricoli, una marmellata fatta in giorni di fiori, mantiene meglio fragranze e sapori, si conserva meglio, la stessa frutta trasformata in giorni di foglie non dà gli stessi risultati, il pane lievita molto meglio, il vino fermenta molto meglio, rimane più limpido, gli esempi sono innumerevoli. Ultimamente, lavori sperimentali, fatti sugli “Em” microrganismi effettivi, dimostrano come “seminando” nelle vasche di coltura, i micro organismi in giorni di fiori, si hanno dei ceppi migliori e di maggior durata. Un altro fatto che ho riscontrato è come in Italia il calendario sia sfruttato al 30% delle sue potenzialità, ciò è dovuto al fatto che poche persone leggono, oltre alle indicazioni pratiche, anche le altre parti, dove, si spiega bene l’utilizzo, un esempio: da sempre quando tengo corsi e anche nella mia attività di consulente, quindi in aziende professionali, mi sento rivolgere la domanda se nel “tempo di piantagione” si semina, quando nel paragrafo “indicazioni sulla lettura del calendario” viene specificato che per tempo di piantagione s’intende il trapianto sia di piante perenni che annuali, che è il momento migliore (in radici) per potare etc. Quest’uso impreciso ha portato alcune persone a dire che il calendario non funziona, niente funziona bene se non è usato bene. D’altronde vi è anche chi dice che la biodinamica stessa non funziona, che è frutto d’esoterismo e credenze popolari, curiosamente se si va a vedere chi dice ciò si trovano persone che non lavorano in agricoltura, ma si basano su dati scientifici astratti dal contesto vivente o persone (molto poche) che non hanno applicato la metodica biodinamica sul serio e in tutte le sue parti, vi è anche chi, pensa che spruzzati due volte l’anno i preparati, si fa sul serio biodinamica ma, ciò non corrisponde assolutamente alla realtà, questo tipo d’agricoltura richiede preparazione e correttezza d’uso, dedizione all’amore per la terra e precisione nell’applicare, solo dopo di ciò diviene ergonomica ossia semplice ed economica."



Michele Baio

(responsabile per la Lombardia dell'Associazione Agricoltura Biodinamica)

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