domenica 24 gennaio 2010

Pane di farina di segale e frumento


Ingredienti:

700g di farina di segale Demeter, 300g di farina di frumento Demeter, 15/20g di sale, 20g di composto di base, 3g di lievito speciali in granuli.



Primo impasto: 20g di composto di base, 3g di lievito speciale in granuli, 400g di farina di segale, 400cc di acqua a 40º.

Sciogliete il composto di base e il lievito in granuli in poca acqua, successivamente aggiungete l'acqua restante e impastate bene con la farina. Lasciate riposare l'impasto coperto per almeno 15 ore a 23º-25º.




Secondo impasto: aggiungete al primo impasto maturo 300g di farina di segale, 300g di farina di frumento, 15g di sale, 300cc di acqua calda a 60º. Lasciatelo riposare, coperto, per 50 minuti.



Quando sarà ben lievitato, potete suddividerlo in porzioni oppure dargli la forma desiderata, in questo caso ho deciso di formare un filone che è stato adagiato sopra una placca ricoperta da un velo di carta forno imburrato e infarinato. Lasciate riposare per 50 minuti. Qualora si usasse un forno per la sua cottura bisogna provvedere affinché nel forno ci sia una fonte di vapore sufficiente, io ho usato uno stampo da plumcake con acqua all'interno e riposto sul fondo del forno.




La temperatura iniziale è di 250º, dopo 20 minuti abbassatela a 200º, il tempo di cottura totale è di 60 minuti.



Il pane deve risultare ben dorato in superficie.



Eccolo in tutta al sua maestosità, il pane di farina di segale e frumento, un pane molto facile da fare soprattutto perché usa farine facilmente reperibili e non necessita l'uso della macina, ricordate che non avendo a disposizione un vero forno da cucina ma un piccolo fornetto elettrico, i risultati possono essere differenti.....in meglio.



sabato 23 gennaio 2010

Segale


I principali territori per la coltivazione della segale si trovano nel centro e nell'est dell'Europa. La robusta, lunga spiga della segale è completata dalle ariste e viene portata in alto da un culmo flessibile. La sua meravigliosa statica permette l'incomparabile oscillare delle sue spighe mature, le quali al vento si piegano spesso quasi fino a terra. E' un miracolo che si avverte, se si lascia posare lo sguardo su un campo di cereali oscillante, splendente, abbagliante, scintillante al sole. La prima tenera germinazione dei cereali è una vera e propria spinta verso la luce. La segale unica tra i cereali dà a questo riguardo una una particolare impressione: essa si colora, fuoriuscendo dalla terra, di un rosso purpureo. La vegetazione della segale copre un periodo di 280-320 giorni. Essa resiste al più duro inverno e fra tutti i cereali germina alla più bassa temperatura. La sua semina si può già fare in settembre subito dopo il raccolto dell'anno precedente. E così la segale partecipa al più completo ritmo dell'anno. Cresce anche in montagna fino a 1500 metri, dove non si incontra mai il grano. Il colore della cariosside della segale è grigio-verde. Questa cariosside è più lunga e più stretta rispetto a quella ovale giallo -oro del grano. Come questa è nuda e non c'è bisogno di decorticarla come l'orzo e l'avena. La parte farinosa della segale è la più scura fra tutti i cereali. Questo fatto viene ben messo in evidenza quando la farina si mette nell'acqua. Di fronte all'alimentazione raffinata, la segale risponde al desiderio istintivo di numerose persone di disporre di pane vigoroso. Nella digestione la segale chiede un più intensivo sforzo rispetto agli altri cereali. Ecco perché è anche così nutriente. Poiché il significato dell'alimentazione non consiste soltanto nell'approvvigionamento delle calorie, enzimi, vitamine,che vengono utilizzate per l'accrescimento dell'organismo. L'alimentazione stimola piuttosto l'azione delle forze interne. Più forte è questo stimolo attraverso l'alimento e più forze si accrescono all'organismo. Attraverso l'alto contenuto di potassio nella segale si procurerà un salutare effetto sul fegato. La segale stimola le forze vitali plasmatrici e infonde nell'uomo la sua forza per mantenersi eretto. I carboidrati della segale sono molto impregnati di luce. Anche se al segale non è di facile digestione si può attraverso un'apposita preparazione farla diventare digeribile. Per questo si raccomanda particolarmente il procedimento Darren, che ora vi illustrerò: lavare il seme di segale, scolare l'acqua in un setaccio, metterlo in una padella larga, girarlo per 20 minuti a fuoco lento in modo da rosolarlo. Poi metterlo per non più di 10 ore a bagno e infine cuocerlo con la stessa acqua per un'ora e mezzo. Per maggiori informazioni su questo grande cereale ed il suo utilizzo nella panificazione vi consiglio la lettura di questo testo: "Il nostro pane" di Antonio Marques.



Quando le nebbie d'autunno fluttuano e i tuoni rombano

la segale affonda le radici nelle zolle

nel freddo dell'inverno e nell'imperversare della tempesta

si intesse, intorno alle pianticelle e presto già si sente sussurrare nel campo:

la strega, la strega della segale passa sulla terra

col suo abito da sposa grigio bianco.


Matura il chicco nella spiga eretta,

l'estate riempie ciò che ci nutrirà.

La segale dona forza di forma e di schiettezza,

vivifica e plasma l'uomo durevolmente.


Oh chicco di segale noi ti elogiamo!

tu cresci nella valle e in alta montagna,

guardi dall'alto la terra, come un re dal trono

ti aspetta la corona della saggezza di Giove.


La segale viene associata al pianeta Giove, come giorno della settimana al giovedì ed il suo colore è l'arancione.


Parla l' Acero con le sue foglie allargate

l'albero di Giove cui è sacro lo stagno.


Oh uomo supera la fretta e la furia in te

cerca ore di calma in cui possano nascere

bontà e saggezza.


tratto da : Alimentazione e scienza spirituale, La cucina a base di cereali.




lunedì 11 gennaio 2010

Uno yogurt davvero speciale


E' possibile che percorrendo il banco frigo di qualsiasi supermercato, ci si debba perdere tra le decine di etichette degli yogurt? Un giorno ho provato a contarle, solo le marche sono 25, ed ognuno di esse ha circa 4 prodotti diversi, tra gusti, promesse su varie funzioni di difesa immunitaria e intestinali, c'è veramente da perdersi. Osservandoli, quelle distese sterminate di vasetti, ho avuto una sensazione di grande spreco, soprattutto pensando al loro impatto sull'ambiente. La loro produzione quindi lo sfruttamento delle vacche è solo il primo dei problemi che comportano, il loro trasporto con una emissione incalcolabile di Co2 nell'atmosfera e l'inquinamento dovuti ai milioni di barattoli di plastica è davvero la goccia che ha fatto traboccare il vaso. A questo punto dico basta, lo yogurt che ho comprato fino ad oggi non costa 1,50€, ma costa molto, molto di più. Quindi ho deciso di auto produrre yogurt e di scegliere il meglio che il mercato poteva darmi, per me, per le nostre amiche vacche e la nostra madre Terra. Dopo vari esperimenti e prove sulla qualità del latte, il risultato finale è questo: solo con latte Demeter si è in grado di auto produrre uno yogurt ad altissima qualità e che riesca a rispettare il più possibile i problemi sopra elencati. Preciso, io non sono un rappresentante di questa società, non fidatevi ciecamente di quello che vi dico, ma provate voi stessi, provate a produrre yogurt con diversi tipi di latte, industriale, biologico, biodinamico e tirate le vostre somme. Qui sotto troverete una tabella comparativa tra un allevamento biodinamico, in questo caso l'Azienda agricola Poggio di Camporbiano, ed un allevamento biologico, ma pensate anche ad una colonna con i dati degli allevamenti industriali...


Vi renderete sicuramente conto che non si può produrre yogurt di ottima qualità usando latte pieno di antibiotici, derivati da un uso improprio di alcuni allevatori sugli animali, proprio perché questa produzione implica l'uso di una macchina che stimola lo sviluppo di fermenti probiotici, un latte con la presenza di antibiotici rende impossibile il processo di fermentazione.


per l'auto produzione di un ottimo yogurt ho bisogno di: una yogurtiera, un termometro (facoltativo), 1L di latte Demeter lo si può reperire in qualsiasi negozio Natura Sì, 1 vasetto di yogurt Demeter in questo caso ho usato uno yogurt intero della Fattoria Scaldasole


per ottenere uno yogurt inimitabile bisogna innanzitutto ricordarsi che occorre la massima attenzione ed igiene nella fase di realizzazione, così come prima regola tutto deve essere il più possibile sterilizzato, non abbiate paura, basta una casseruola colma di acqua bollente tipo questa, si inizia bollendo per alcuni minuti i vasetti di vetro vuoti, una volta terminata la sterilizzazione lasciate pure la fiamma al minimo, l'acqua bollente ci servirà per tutti gli accessori che verranno in contatto con il latte



in una pentola precedentemente scaldata per alcuni secondi, in modo da renderla più "sicura", aggiungere il latte ed un vasetto di yogurt come starter, una volta eseguito il primo set di nostra produzione è possibile usare come starter uno dei sette vasetti a nostra disposizione.


accendere la fiamma, tenerla al minimo e stemperare lo yogurt aiutandosi con una frusta


la temperatura del latte non deve superare i 40º, se non siete in possesso di un termometro saltate questa fase, qualora il vostro latte non fosse pastorizzato occorre bollirlo per alcuni minuti senza la presenza dello yogurt starter che verrà aggiunto una volta raffreddato


a questo punto il latte può essere versato nei vasetti di vetro


lasciato fermentare per 8/10 ore privi dei loro coperchi a vite


Trascorso il tempo dovuto, coprirli con il loro tappo a vite ed ecco il risultato, sette ottimi yogurt, compatti ma cremosi, leggeri ma con un grande gusto

e soprattutto sani!



venerdì 8 gennaio 2010

La quercia


"Il mio primo incontro con l’essere della Quercia risale al 1984, quando avvicinandomi al metodo agricolo biodinamico conobbi il preparato di Quercia, esso è uno dei 6 preparati che in agricoltura biodinamica usiamo per trattare i cumuli che sono la base di questo metodo agricolo e consistono di vari materiali vegetali e deiezioni animali, nello specifico letame vaccino, nei cumuli biodinamici replichiamo il processo con cui madre natura produce l’humus che è il cibo previsto in natura per qualsiasi specie vegetale. La quercia, simbolo della battaglia per la vita e della forza, mostra nel suo modo di crescere e nella sua forma questa lotta, già da giovane piantina si deve difendere e combattere contro le malattie fungine come l’oidio o mal bianco e gli insetti che la divorano. La foglia giovane, anche quella dell’albero adulto, che spunta dalla gemma, è straordinariamente delicata, giallo rossastra, e viene spesso attaccata da micosi e animaletti vari. La quercia non viene arrestata nella crescita, prosegue con altri germogli laterali e così il suo aspetto diventa nodoso. La corteccia ha in sé degli opposti, da un lato contiene una grande quantità di Calcio (fino al 77% nelle ceneri) in forma di ossalato di Calcio, dall’altro lato contiene acido tannico, l’acido tannico ha un effetto insetticida mentre l’ossalato di calcio ha un’azione protettiva contro lo sviluppo di micosi. La corteccia di quercia è un rimedio generale per le malattie del mondo vegetale molte delle così dette patologie vegetali possono essere curate somministrando la corretta quantità di concime. Dobbiamo però aggiungere Calcio al concime ma qui, nuovamente, il principio di Rudolf Steiner non è quello di aggiungere le sostanze necessarie in una forma mineralizzata, e’ molto meglio reperire il Calcio necessario in un processo vivente, se una pianta contiene calcio nel suo organismo allora esso è compreso nel processo vitale della pianta stessa ed è ben diverso dalla forma minerale solida. L’introduzione di Calcio nel suolo non aiuterebbe la pianta, perché essa non potrebbe assumerlo in queste condizioni direttamente dal suolo, mentre il calcio già compreso nell’organismo vivente di una pianta può essere trasferito direttamente in un altro organismo vegetale senza difficoltà. Rudolf Steiner suggerisce pertanto di creare dalla corteccia di Quercia un preparato molto ricco di Calcio, il quale non va usato sul suolo ma inserito in modesta quantità nel cumulo biodinamico in modo che una volta nel suolo porti al terreno la “capacità” di fissare Calcio. Il suggerimento del dott. Steiner è di prendere la corteccia di quercia fresca di alberi non troppo vecchi e triturarla in piccoli pezzi; prendere quindi, il teschio di qualsiasi animale domestico e riempirlo con la corteccia di quercia, chiudere le aperture del teschio, se possibile con ossa di animale e sotterrare il tutto in inverno, non troppo in profondità nel suolo. Si doveva trovare un posto dove l’acqua avesse libero accesso, sul posto doveva fluire molta acqua e il fondo della fossa doveva rispecchiare il fondo di uno stagno, quindi, con uno strato di melma e putredine, posti simili esistono in natura ma non sono dislocati ovunque, di fatti il preparato di quercia è il più difficile da eseguire. In primavera si toglie la corteccia di quercia dal teschio in condizione ideale per il cumulo di concime con contenuto di Calcio molto elevato. E' particolare notare come la corteccia nel cranio di un animale si trasformi in una sorta di terriccio di bosco profumato, nonostante l’immersione in melma per mesi mentre la stessa corteccia seppellita in altri recipienti non si trasforma nello stesso modo o non si trasforma affatto. Più di ottanta anni di sperimentazioni hanno permesso di appurare la veridicità e l’efficacia di queste metodiche che al pensiero razionale odierno appaiono certo perlomeno bizzarre, può essere d’aiuto nella comprensione il concetto di operare delle sintesi con metodi puramente naturali partendo da materie prime puramente naturali, così come dal Petrolio possono essere sintetizzate benzina plastica e fibre varie si possono operare sintesi senza l’apporto di tecnologia. In medicina Antroposofica le capacità equilibranti e moderatrici del Calcio e del fitocomplesso tutto della corteccia di quercia vengono usate ad esempio per aiutare il bambino a catturare il fisico a strutturarsi, in equilibrio fin dentro lo scheletro o possono servire per regolarizzare un ciclo mestruale non armonico, per definizione secondo la concezione antroposofica dell’uomo e della natura la corteccia di quercia stimola le forze con formatrici a livello connettivale, nei disturbi della funzione di delimitazione associata a processi flogistico-essudativi, sindrome varicosa, diatesi allergica, enterite. Già dall’antica Grecia era noto il legame tra la quercia e il pianeta Marte; è provato a livello sperimentale che se le querce vengono piantate nella fase ascendente di Marte crescono molto meglio e sono più sane di altre piantate in momenti diversi."



Bibliografia:

Impulsi scientifico spirituali per il progresso dell’agricoltura di Rudolf Steiner

Influenze planetarie e processi vitali nell’uomo e nella terra di B. Lievegoed

Le piante medicinali per la cura delle malattie di Wilhelm Pelikan

L’agricoltura del domani di Eugene e Lilly Kolisko

La natura della sostanza di Rudolf Haushka

Quaderno di biodinamica n. 11 di Christian von Wistinghausen



Michele Baio

(responsabile per la Lombardia dell'Associazione Agricoltura Biodinamica)




Parla la nostra quercia serva del fuoco Marte:
Oh Uomo
metti radici nelle profondità ed ergiti verso le altezze
sii rigoroso e forte
sii combattivo cavaliere e protettore!




Ecco alcune immagini sulla realizzazione del Preparato Quercia






Le ceneri


"In autunno la terra inspira, richiamando in se gli esseri elementari che in estate erano usciti con l’espirazione, quindi in autunno-inverno la terra è chiusa in sé, in inverno la terra è del tutto se stessa. Nei sali sotto la superficie ferve un’attività spirituale molto forte, ferve la vita, in inverno, nella terra il processo iniziato a fine estate di massima sulfurizzazione, cede il passo al processo che segue ogni tipo di combustione cioè la formazione di cenere. Così se in primavera estate abbiamo in natura il triplo processo di sal-mercur-sulfur in autunno inverno avremo il processo di sal-mercur-cineris dove la cenere è il proseguo naturale della combustione estivo autunnale o sulfurizzazione. La cenere come la intendiamo normalmente in natura non esiste, a parte qualche incendio, auto regolatore dei boschi, il processo di incenerimento da “fuoco morto” ossia il fuoco della stufa a legna, in natura non è previsto, esiste invece una sottile combustione vegetale da “fuoco vivo” ossia il sulfur, che io chiamo “processo delle ceneri” il quale da principio porta alla maturazione del frutto, alla formazione del seme, poi prosegue in autunno nell’incenerire foglie, rami secchi, sostanze vegetali varie, in genere tutto il processo del rinsecchirsi e del cadere, porta nella terra oltre a carbonio, fibre, sali et. Il più sottile processo delle ceneri, Rudolf Steiner spiega che “dal seme cade ciò che ha natura di seme”, sono le ceneri, le quali permettono la stagione successiva al seme “forza solare “ e all’humus “forza lunare” di legarsi nella sfera terrestre e dare nuova forma e vita alla nuova pianta. Il seme in sé è espressione di vita latente ma forzatamente per legge di natura, contempla in sé per polarità anche l’espressione di morte, la cenere del seme ha in se forze di vita e di morte, questo è il primo aspetto polare delle ceneri. Quando eseguiamo l’operazione di calcinazione vediamo che parte di ciò che brucia sale nell’aria, ed è la parte più legata al processo sulfureo o di fuoco, essenzialmente acida, mentre la parte che cade come cenere è la parte più basica e terrestre. Vediamo qui una seconda polarità nel dividere, da parte del fuoco, ciò che era organico in una parte legata al calore e una legata alla terra. Un doppio aspetto delle ceneri si vede nel suo rapporto con l’acqua, se metto della cenere nell’acqua, la parte salina si scioglie, ed è quella più legata al polo lunare, la parte minerale non si scioglie ed è quella legata al polo terrestre e sulfur. Nell’essere umano troviamo nei polmoni un processo polare al formarsi delle ceneri in natura. Quando noi espiriamo, emettiamo Co2 quindi vi è una combustione, da qualche parte dovrebbe esserci della cenere ma nei nostri polmoni è continuamente in atto una sorta di lotta per far sì che ciò non avvenga mai, sarebbe la morte, quindi l’incenerimento è in rapporto anche ai nostri polmoni, alla respirazione, però la respirazione umana come processo si contrappone a quello che in natura è l’incenerimento. Quando inspiriamo il sangue si alcalina diventando più basico quindi anche nel sistema circolatorio vi è qualcosa di simile alla cenere che cade quando calciniamo, espirando, il nostro sangue si acidifica e qui vediamo qualcosa in relazione alla parte di ceneri che sale nell’aria seguendo il calore. Si può così vedere anche nell’uomo il processo delle ceneri, in medicina antroposofica ceneri particolari sono usate per curare varie malattie, esse attraverso il sistema circolatorio agiscono sulla respirazione (espirazione) inserendosi nel rapporto tra eterico e astrale, armonizzandolo. Un altro dei compiti che ha la cenere “viva” in natura è quello di limitare, ad esempio la continua crescita dei rami di una pianta per far sì che vada a frutto, altrimenti produrrebbe solo rami, solo foglie, limitando la forza della luna e costringendo le forze lunari allo sviluppare vita terrestre, cioè un frutto ad esempio. Nell’essere umano la cenere ”morta” limita un corpo astrale troppo intessuto nell’eterico risolvendo ad esempio un’insonnia, l’uso in biodinamica è l’esempio più lampante, infatti limitiamo erbe, insetti, animali. In natura, il processo d’incenerimento può essere visto come un’astralizzazione, quindi possiamo vedere un fuoco carico di forze cosmiche che nella giusta congiunzione astrale può caricarsi di forze contrarie alla vita, la cenere così ottenuta sarà carica di anti-vita specifica per la specie che abbiamo calcinato. Rudolf Steiner dice che “ogni essere vivente porta in sé anche il germe della propria distruzione”, non bisogna fare altro che estrapolare questo germe dal seme, lo si fa con il fuoco, creando un processo a quello acqueo-mercuriale che ha permesso al seme di germogliare, un’acqua carica di vita cosmica fa germogliare, un fuoco carico del contrario ostacola e impedisce la riproduzione delle piante. Scrissi questo pezzo nel 1992 quando iniziai i lavori sperimentali sulle ceneri, dopo diversi anni di prove e sperimentazioni Il caro amico Paolo Pistis mi propose di portare a disposizione degli agricoltori biodinamici il metodo che avevo messo a punto, risposi che non ero pronto per farlo, mi mancavano delle parti, sorprendentemente ci accorgemmo che le nostre conoscenze si completavano a vicenda in maniera naturale, iniziammo così una serie di corsi che ancora oggi vengono replicati, in questi anni sono state raggiunte molte persone, la maggioranza di loro agricoltori, ma nonostante più di 10 anni di divulgazione tra corsi (anche in master universitari), giornate aperte in aziende et. La pratica di controllo delle ceneri non è ancora applicata in Italia da tante aziende biodinamiche, dove in Svizzera o Germania è normale per l’agricoltore biodinamico regolare la sua azienda con le ceneri e intervenire con Piretro o simili solo in casi molto rari. Occorre notare che nel corso di Koberwitz, base di partenza dell’agricoltura biodinamica, non sono menzionati altri metodi di controllo diretti d’erbe, insetti o animali se non appunto le ceneri e che la metodica è inserita nella legge 2092/91 da pochi giorni rinnovata che regola l’agricoltura biologica/biodinamica a livello Europeo. Le prove condotte su terreni sani quindi biodinamici effettivamente, hanno dato risultati buoni, con casi isolati in cui i risultati sono stati molto più che buoni, d’altro canto vi sono stati anche casi in cui i risultati sono stati appena percepibili o nulli, legati a una non corretta interpretazione, esecuzione della metodica o allo stato animico dell’esecutore."

Michele Baio

(responsabile per la Lombardia dell'Associazione Agricoltura Biodinamica)



Bibliografia:

Le quattro immaginazioni cosmiche di Rudolf Steiner

La natura della sostanza di R. Hauschka

Processo di calore e farmaco di S. Pederiva

Le preziose conoscenze sul tema di G. Leonelli


Il calendario delle semine


"Già nell’anno 2000, in un breve articolo pubblicato sullo stesso calendario delle semine di Maria Thun, ebbi modo di rimarcarne l’importanza per noi agricoltori biodinamici seri, Il calendario, frutto di 40 anni di sperimentazioni e osservazioni è uno strumento indispensabile, basti pensare a quanto tempo sarebbe necessario per determinare i giusti momenti di semina, trapianti, potature, lavorazioni e trattamenti , sempre a patto di saper fare i relativi calcoli astronomici, importantissimo anche per i trasformatori, pane, latticini, miele, vino, le lavorazioni di questi elementi naturali, danno i massimi risultati seguendo i giusti momenti indicati nel calendario. In Italia, cominciò ad essere diffuso sotto forma di ciclostilato nel 1975 e nel 1981 l’Editrice Antroposofica iniziò la pubblicazione regolare, oggi, sul territorio nazionale,ne sono distribuite circa 6000 copie ogni anno a dimostrazione dell’utilità di questo testo. All’estero, in Germania e nord Europa in genere il calendario è distribuito in decine di migliaia di copie, e utilizzato non solo da agricoltori e trasformatori ma anche ad esempio dalla polizia stradale, che ha preso come dato di fatto che nei giorni indicati sul calendario come “GC”, giorni critici, succedono molti più incidenti stradali, sapendolo prima si preparano a quei giorni. Bisogna dire anche che da alcuni anni a questa parte il lavoro della sig.ra Thun ha avuto anche un altro tipo di riconoscimento ma meno gradevole, mi riferisco al numero sempre crescente d’autori che fanno pubblicare calendari, basati chiaramente sul calendario delle semine ma, spacciati per farina del proprio sacco, alcuni onesti, scrivono come postilla che i dati sono tratti dal calendario. Nessun agricoltore che abbia usato il calendario sul serio, può negare l’enorme differenza tra applicarlo e farne a meno, lo stesso discorso per chi trasforma i prodotti agricoli, una marmellata fatta in giorni di fiori, mantiene meglio fragranze e sapori, si conserva meglio, la stessa frutta trasformata in giorni di foglie non dà gli stessi risultati, il pane lievita molto meglio, il vino fermenta molto meglio, rimane più limpido, gli esempi sono innumerevoli. Ultimamente, lavori sperimentali, fatti sugli “Em” microrganismi effettivi, dimostrano come “seminando” nelle vasche di coltura, i micro organismi in giorni di fiori, si hanno dei ceppi migliori e di maggior durata. Un altro fatto che ho riscontrato è come in Italia il calendario sia sfruttato al 30% delle sue potenzialità, ciò è dovuto al fatto che poche persone leggono, oltre alle indicazioni pratiche, anche le altre parti, dove, si spiega bene l’utilizzo, un esempio: da sempre quando tengo corsi e anche nella mia attività di consulente, quindi in aziende professionali, mi sento rivolgere la domanda se nel “tempo di piantagione” si semina, quando nel paragrafo “indicazioni sulla lettura del calendario” viene specificato che per tempo di piantagione s’intende il trapianto sia di piante perenni che annuali, che è il momento migliore (in radici) per potare etc. Quest’uso impreciso ha portato alcune persone a dire che il calendario non funziona, niente funziona bene se non è usato bene. D’altronde vi è anche chi dice che la biodinamica stessa non funziona, che è frutto d’esoterismo e credenze popolari, curiosamente se si va a vedere chi dice ciò si trovano persone che non lavorano in agricoltura, ma si basano su dati scientifici astratti dal contesto vivente o persone (molto poche) che non hanno applicato la metodica biodinamica sul serio e in tutte le sue parti, vi è anche chi, pensa che spruzzati due volte l’anno i preparati, si fa sul serio biodinamica ma, ciò non corrisponde assolutamente alla realtà, questo tipo d’agricoltura richiede preparazione e correttezza d’uso, dedizione all’amore per la terra e precisione nell’applicare, solo dopo di ciò diviene ergonomica ossia semplice ed economica."



Michele Baio

(responsabile per la Lombardia dell'Associazione Agricoltura Biodinamica)

giovedì 7 gennaio 2010

Preparato TKP "Oro Incenso e Mirra"


Il 6 Gennaio 2010 è stato spruzzato per la prima volta in Italia sul terreno dell'Azienda agricola Galbusera bianca il preparato TKP " Oro, Incenso e Mirra", qui sotto troverete il testo della conferenza introduttiva tenuta da Michele Baio responsabile per la Lombardia dell'Associazione Agricoltura Biodinamica, al quale va il mio personale ringraziamento.


"Stamattina siamo qui a Galbusera Bianca per dinamizzare ed irrorare il preparato dei tre Re, questo preparato è nuovo in Italia, nel senso che non è mai stato usato ne conosciuto, è stato sviluppato da Hugo Erbe nato nel 1885 e nel 1924 ha frequentato il corso di Koberwitz con Rudolf Steiner, probabilmente è stato il più giovane biodinamico presente, da all'ora in avanti ha svolto ricerche in agricoltura biodinamica e non solo in quanto negli anni cinquanta ha sviluppato il lievito Sekowa. Il lievito Sekowa è l'unico lievito per prodotti da forno che non da problemi intestinali, perché tutte le sostanze che fanno lievitare il pane, compreso il lievito di birra, non esauriscono la loro attività lievitante in forno ma la esauriscono nel nostro intestino, che non è fatto per far lievitare il cibo all'interno, quindi, visto che tutti i lieviti sono in realtà dei funghi provocano questa attività lievitante nel nostro intestino, alterando il nostro sistema immunitario. Erbe ha iniziato la sua attività in Germania per poi passare ad un certo punto della sua vita in Australia dove condensa il suo lavoro sullo sviluppo dei preparati biodinamici, quest'ultimi molto diversi da quelli che oggi conosciamo, condensa il suo lavoro in un libro scritto in inglese, edito in Australia e divulgato in tutti i paesi di lingua inglese. Pensiamo che i preparati di Erbe che sono 21 in totale, siano il completamento della biodinamica, nel senso che Rudolf Steiner avrebbe dovuto fare due corsi di agricoltura biodinamica, ha fatto il primo, ma il secondo non è mai stato realizzato perché è morto. Pensiamo che Erbe abbia ricevuto da Steiner indicazioni precise su questi preparati, e riteniamo anche che questi preparati si riservasse di darli nel secondo corso di agricoltura biodinamica che non è mai stato completato. Difatti fino ad oggi alcune parti dell'agricoltura biodinamica risultavano mancanti. Il preparato TKP (Three-King-Prepared) è stato sviluppato da Erbe dopo le bombe di Hiroshima e Nagasaki, lui aveva una forte capacità di dialogo con tutti gli esseri elementari, un po' quello che fa al giorno d'oggi la signora Verena Stael von Holstein, in grado di rapportarsi con tutto il mondo elementare, che secondo la biodinamica sostiene tutta l'attività vitale dei terreni. Quindi Erbe rapportandosi con il mondo elementare si è accorto che dopo l'esplosione delle due bombe atomiche, un po' tutto il mondo elementare, soprattutto nella zona colpita, si era mutato, in un certo qual senso "demonizzati", questo preparato dà agli esseri elementari la possibilità di curarsi. Questo preparato è in grado di curare non solo da radioattività ma da inquinamento magnetico e di curarsi dalle ferite inferte loro da inquinamento chimico. Il preparato TKP è composto da oro, incenso e mirra, si chiama per quello preparato dei tre Re, sono i doni portati a Gesù. L'oro, a livello esoterico, rappresenta la saggezza divina data in terra, infatti molti anni fa l'oro era prerogativa del Re, solo loro ed alti sacerdoti potevano ornarsi d'oro. L'incenso da sempre è inteso come dono devozione agli dei, un po' in tutte le culture c'è il concetto che il filo di fumo che si crea bruciandolo sia un collegamento tra cielo e terra, in molte medicine alternative l'incenso è il grande purificatore. La mirra ha come significato la vittoria della vita sulla morte, pensate alle mummie egiziane, tra l'altro anche lei è un rimedio, molto vivacizzante che guarisce rapidamente le ferite. Come si prepara il TKP: si usano 15g di oro purissimo, non è oro 24/26 carati, bensì Aurum D2 Weleda vuol dire che in 15 grammi di Aurum D2 ci sono 15 mg di oro purissimo.15g di incenso olibano, proprio quello portato come dono e 15g di resina di mirra, anche lei distribuita dalla Weleda, dopo di che si usano 25ml di glicerolo che è uno zucchero vegetale e non deriva dal petrolio e 25ml di acqua. La realizzazione pratica è mettere in un mortaio i tre prodotti e dinamizzarlo inscrivendo delle spirali all'interno per un'ora, ed inserire negli ultimi 5 minuti il glicerolo e l'acqua in modo che diventi una pasta; tutti gli oggetti che verranno utilizzati durante la realizzazione di questo preparato non possono essere assolutamente metallici, perché cambierebbe la frequenza dell'Aurum. Questa prima dinamizzazione in mortaio deve essere eseguita dalle 23:30 alle 00:30 del 31 Dicembre, la seconda dinamizzazione avviene in acqua il 6 Gennaio. Se ne usano 5cc in 8L d'acqua tiepida per 2Km di estensione, non si usa come gli altri preparati spruzzandolo in tutta l'azienda, ma si usa in due modi, il primo lungo i confini dell'azienda dando una spruzzata ogni 5 metri, oppure, nella zona che ci interessa partire dal centro descrivendo una spirale."



Ecco foto e video dell'evento










La conferenza integrale può essere ascoltata e scaricata seguendo questo link:


Un ringraziamento speciale a Stefania che mi è sempre affianco.

lunedì 4 gennaio 2010

Qualità Demeter


L'odierno modo di pensare analitico tende a considerare come solo criterio di misura per la qualità il contenuto in determinate sostanze. Si mette in rilievo, ad esempio, il contenuto in carotene delle carote, il contenuto vitaminico dei pomodori, la ricchezza in minerali delle patate. Certamente in questo modo otteniamo determinati criteri per la qualità, ma l'intero è qualcosa di più della somma delle parti. Il valore nutritivo per l'uomo si trova nella vivente unità organica: nella digestione l'organismo umano si armonizza con essa; essa è decisiva per il valore della salute. Già nell'aroma, nel sapore, nel colore e nella consistenza si esprime vivacemente qualcosa di essenziale. Perciò abbiamo bisogno di un concetto di qualità tratto da quello di totalità. Da un modo di pensare così orientato sono stati sviluppati dei metodi che reagiscono sensibilmente alle forze del vivente, riportandole per così dire in immagini. Essi sono: la cristallizzazione con il cloruro di rame, la dinamosi-capillare e il metodo delle forme di movimento dell'acqua. Queste ricerche rivolte alla qualità del vivente vengono eseguite in diversi istituti. Con l'aiuto di esperimenti di coltivazione vengono provati scientificamente i rimedi biodinamici e il loro effetto sulla qualità dei prodotti. Nel "Circolo per la ricerca sull'agricoltura biodinamica" agricoltori e studiosi lavorano in un laboratorio ad esso collegato, in cui vengono esaminati i prodotti delle fattorie, non solo per un controllo, ma anche per le prescrizioni sulle concimazioni e lavorazione del terreno. I prodotti di provenienza biodinamica si trovano in commercio sotto il marchio "Demeter"; per i primi due anni di adattamento al nuovo metodo vale il contrassegno "biodyn". I concimi organici del commercio devono possibilmente venir utilizzati solo in aggiunta al kompost. Concimi minerali azotati, i fosfati solubili e i sali potassici contenenti cloro sono rigorosamente esclusi. Allo stesso modo non vengono adoperati: materie fecali, fanghi cloacali purificati, antiparassitari chimici e diserbanti. Ricapitolando, la domanda "che cos'è la qualità Demeter" riceve la seguente risposta: la qualità viene determinata dal concorso dei processi terrestri della sostanza e delle forze formative eteriche provenienti dal cosmo. L'odierna agronomia considera soltanto il primo fattore, poiché il vivente, in quanto corrente di forze soprasensibili, si sottrae al suo sguardo. Nell'agricoltura biodinamica sono proprio i principi ordinatori della vita, nella loro unione di forze fisiche, a venir considerati. I suoi prodotti sono perciò ricchi di sostanze pregiate, inserite dalle forze formative nella unità organica, ma sono soprattutto pregiate per il loro stesso contenuto in forze formative, unitesi alla pianta dal cosmo come luce e calore. Esse determinano sapore, sanità e valore nutritivo del cibo.

Tratto da: "Alimentazione e scienza spirituale" di Udo Renzenbrink.


Alcune nozioni di agricoltura biodinamica


La qualità di una pianta alimentare dipende in larga misura dalla sua coltivazione, per questo motivo nel 1924 a Koberwitz, Rudolf Steiner tenne un corso per gli agricoltori e proprietari terrieri, che gli chiedevano come intervenire sulla fertilità e vitalità dei terreni, da cui partì il movimento biodinamico. Oggi per conseguire grossi guadagni, si pensa di impiegare sempre maggiori quantità di concimi ed antiparassitari chimici nell'ambito di monocolture. Nel far ciò si trascura l'importanza dell'ecosistema stabile dotato di molteplici comunità biologiche e dello strato vivente di humus, ed ora si è costretti a riconoscere che l'economia della natura si allontana sempre più dall'equilibrio.

La crescita delle piante si svolge sotto due influssi: la corrente dinamica terrestre e quella cosmica. All'ambito terrestre appartengono la vita del terreno, il suo contenuto in sostanze nutritive, l'acqua, il calcio e sostanze affini, il contenuto di humus ecc. L'elemento cosmico agisce attraverso la luce il calore del sole, nei ritmi stellari e lunari, stagionali e giornalieri. Nel terreno le forze cosmiche vengono mediate dal silicio e modificate dalle condizioni meteorologiche. E' compito dell'agricoltura promuovere l'armonia tra i due poli. Nell'agricoltura biodinamica ci si premura di rafforzare ed attivare il polo terrestre per mezzo di concimazioni con letame preparato, kompost e di colture di leguminose, senza che con ciò vengano respinte le azioni cosmiche. Ecco come avviene, per esempio, l'allestimento e l'utilizzo del Preparato 500 (cornoletame), vengono riempite delle corna di vacca con del letame fresco, lo si posiziona sul fondo di una buca e viene interrato per un intero inverno in modo da assorbire forze vitali. Superato questo periodo quello che ritroviamo è una sostanza con una consistenza colloidale e pressato tra le mani mantiene una sua elasticità, è cambiato rispetto a prima, potremmo dire che è l'archetipo dell'humus. Successivamente viene disperso in acqua, questa dispersione dinamizzata viene poi spruzzata su prati, campi ed orti affinché come in omeopatia, agisca energicamente sui terreni e sulle piante. Per rendere ricettive e sensibilizzare le piante al polo cosmico, specialmente alla luce, viene irrorato sulle foglie verdi un preparato con silicio dinamizzato. Inoltre isolo stati elaborati dei preparati che in un certo modo agiscono come farmaci per il terreno e per la pianta. Essi vengono prodotti con procedimenti speciali e aggiunti al kompost o spruzzati sulle piante. Sui terreni così trattati crescono poche erbacce e le piante vengono poco attaccate dai parassiti. Si sono quindi dimostrati efficaci dei metodi biologici grazie ai quali si può rinunciare ai rimedi chimici che sconvolgono pericolosamente l'economia della natura. Ci si giova soprattutto dei ritmi cosmici: come hanno indicato i numerosi esperimenti di coltivazione condotti da Maria Thun e da Ulf Abele, l'agricoltore e l'ortolano possono incrementare notevolmente la rendita ed ottenere una qualità elevata, se nella semina, nella messa a dimora e nell'uso dei preparati si attengono alle posizioni della luna nel corso del suo movimento mensile lungo lo zodiaco. Questi ritmi agiscono però soltanto quando il terreno è stato vitalizzato per mezzo della lavorazione biodinamica.

Tratto da: "Alimentazione e scienza spirituale" di Udo Renzenbrink.


Sono solo poche nozioni riguardo al vasto mondo dell'agricoltura biodinamica, che non può essere spiegata e compresa in un singolo articolo, in futuro ci sarà comunque tantissimo spazio in questo blog sull'argomento.